Premio Amnesty Italia 2005

Di Enrico, 11 Febbraio 2005

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Questo è il mondo è tra le dieci canzoni in gara per il PAI, il prestigioso premio indetto nel 2003 dalla Sezione Italiana di Amnesty International e Voci per la Libertà con lo scopo di coinvolgere artisti già affermati a livello nazionale che abbiano pubblicato una canzone il cui testo possa contribuire alla diffusione e alla sensibilizzazione del tema della difesa dei diritti umani. Le dieci canzoni in gara verranno esaminate nei prossimi giorni da una giuria di addetti ai lavori. Il premio alla canzone vincitrice verrà dato all’autore del pezzo in occasione del festival “Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty” che si terrà a Villadose (RO) dal 21 al 25 luglio 2005.

Febbraio/Marzo 2005

Di Enrico, 2 Febbraio 2005

Jennifer Gentle non è una ragazza ma sono due ragazzi di Padova innamorati di Syd Barrett almeno quanto lo sono io. Dopo aver registrato il disco da soli, con un microfono e un registratore ad otto piste in una casa, sono stati pubblicati dalla Sub Pop, etichetta che non ha bisogno di troppe presentazioni. Il disco è intenso, profondo. A tratti sembra musica medievale ma la caratterizzazione è prettamente psichedelica.

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In questo momento stanno girando gli States con un gruppo che si chiama Dead Meadow, anche loro con un album nuovo nei negozi su Matador Records dal titolo Feathers. Qui si viaggia nella psichedelia più profonda e polverosa, suoni rubati ai primi settanta ma con un’attitudine fresca e capace di far viaggiare il pensiero al di là della realtà.

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Tra psichedelia e rock alternativo il passo alle volte è breve. Un buon esempio è quello di Secret Machines, che riescono in modo elegante e raffinato a comporre dolci melodie e ballate elettriche che ricordano certi Flaming Lips senza follia.

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Visti dal vivo all’Irving Plaza erano supportati da uno stupefacente trio dal nome Autolux, che ha letteralmente stupito per la capacità di controllo del suono e per un concerto molto intrigante, grazie anche alla fenomenale batterista/cantante Carla Azar.

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Un altro gruppo da tenere d’occhio sono i Death From Above 1979. In due, basso e batteria, riescono a far muovere l’audience e a farlo divertire alla grande. Ricordano per qualche aspetto i nostrani GI Joe… Canadesi, anche su disco se la cavano più che bene!

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TARM TABS
Che bel lavoro ha fatto l’amico Gasta! Tutti i tabulati delle canzoni dei Ragazzi Morti in un solo sito, eccovi il link. Ora non avete più scuse, anche voi potete suonarle e cantarle!

SUNDAYS IN SPRING
C’è un’etichetta discografica belga che funziona solo in rete, nel senso che non stampa e non distribuisce i dischi, li mette on-line in scaricaggio gratuito. Vista l’ondata di maltempo vi consiglio di ascoltare un po’ di queste canzoni, malinconiche e indicate per quando fuori nevica…

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THE GREAT COMPLOTTO
Pordenone è una città piccola in cui succede poco o nulla. Eppure sul finire degli anni ’70 è stata teatro di una fervida scena musicale conosciuta come Il grande complotto. Da poco tempo esiste un sito, accuratissimo e completo, in cui si possono cercare tutte le informazioni che riguardano quel periodo storico, basta cliccare qui.

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ADAM GREEN
Adam Green suonava con i Moldy Peaches. Poi ha intrapreso una carriera solista che gli sta portando, un po’ alla volta, successo e fama. È un personaggio trasversale che riesce a piacere a persone con gusti diversi grazie al moderno rock cantautorale ricco di cambi di andatura e ai testi sempre ironici e pungenti. La copertina è tutta barluccicosa, il disco è pubblicato dalla storica Rough Trade.

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BRIGHT EYES
Bright Eyes è un gruppo di musicisti che gravita attorno alla figura di Conor Oberst, giovanissimo artista del Nebraska. Mente e volto del progetto, a soli 24 anni ha già molti dischi alle spalle ed innumerevoli estimatori sparsi per il mondo. A gennaio ha pubblicato tramite Saddle Creek due album, uno acustico dal titolo I’m Wide Awake, It’s Morning e uno con inserti elettronici che si chiama Digital Ash in a Digital Urn. Riesce ad essere prolifico e profondo, i suoi live sono carichi d’energia (chi può vada a vederlo il 6 marzo a Milano), ha una quantità di teenagers innamorate di lui che neanche un calciatore di serie A. Tra i due titoli preferisco l’acustico, ricorda un Bob Dylan d’annata ma aggiornato al 2005. L’elettrico cerca di eguagliare il Give Up di The Postal Service senza riuscirci in modo convincente anche se con l’aiuto di Mr. Tamborello in persona. Potete ascoltare quattro pezzi cliccando qui.

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EX-OTAGO
Gli Ex-Otago sono di Genova e fanno casio-core. Li ho visti dal vivo domenica 30 gennaio al Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova. Sono molto simpatici e fanno ridere, pensare e ballare. Lo spettacolo è fresco e credo che se ci fossero più gruppi del genere ci sarebbe più gente ai concerti e ci sarebbero più persone felici: tastierine suonate con la lingua, chupa-chups lanciati a manate nel pubblico, danze improvvise e scatenate, melodie fragili e memorabili. Prendete il loro disco The Chesnuts Time e andate a vederli dal vivo perché meritano tutto il vostro amore!

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UOCHI TOKI
Il mio discarolo di fiducia m’ha consigliato questo CD degli italianissimi Uochi Toki. L’ha messo su per spingermi all’acquisto, ha alzato il volume e io ci sono cascato: in un batter d’occhi l’ho comprato. Avevo già sentito parlare di questo progetto ma non pensavo fossero così bravi, divertenti ed intelligenti. Come vedete qui sotto il CD si presenta nudo, solo un adesivo con poche scritte sulla jewel box trasparente, nessuna serigrafia sul CD. In compenso ci sono ben 81 tracce audio! Molte sono brevi suoni o ritmi, ma è indubbiamente la narrazione rappata a farla da padrona. Immaginate un incrocio tra CCCP e Bugo, un anti hip-hop bislacco, un amico incazzato che spara a zero sui luoghi comuni sopra una base musicale secca, màschia e piena di buche… Bello e divertente.

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Ieri, 4 gennaio 2005 ho avuto il primo incontro con Andrea Caccia. E’ venuto a mangiare a casa mia, a Milano. Ho fatto da mangiare come avrei fatto per me. Pasta con il ragù e un hamburger, una svizzera, per intenderci. Fatta in padella, senza condimenti.
Abbiamo parlato delle sue e delle mie cose. Lui ha parlato della delusione maturata in alcuni lavori con una multinazionale del disco e io della gioia di essere indipendenti.
Gli ho mostrato il nostro nuovo dvd. (non mi manca niente, non ho niente).
Raccoglie i nostri video dal 1997 ad oggi. Ci sono tante animazioni, una storia di quasi dieci anni che racconta il nostro rapporto con la tv e la costruzione del nostro immaginario. Una raccolta ricca, che si presenta come un videogioco. In un circo di pupazzi, scopri i video e le altre cose nascosti dentro ad oggetti sparsi nel pavimento.
I pupazzi sono bellissimi e riproducono le nostre tre icone. Li ha fatti Andrea Toselli, un artista di Trieste, visionario e innamorato del suo mondo che, in questo lavoro coincide con il nostro.
Io ho parlato con Andrea Caccia della difficoltà di catturare il senso del ‘live’. Almeno del nostro live. Così sporco musicalmente e così carico di emozioni.
Ho cercato Andrea, che è un regista video, perché ho in testa una nuova cosa. Mi piacerebbe produrre uno spettacolo, un concerto, registrare. Ma mi piacerebbe anche raccontare il processo creativo che sta dietro a questa nuova esperienza. Mi piacerebbe fare un lavoro, documentario, si, diciamo documentario su questa fase della vita di TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI.
Nei suoi occhi intravedo una lucetta. Mi racconta che proprio questo tipo di cose sono quelle che lo stimolano di più. La ricostruzione di una storia attraverso materiale documentario. Mi parla di un progetto che ha già realizzato.
Si intitola “18 days around Arrington De Dionyso Quartet”.
Un film sull’ incontro fa quattro musicisti per la realizzazione di un disco ed alcuni concerti in giro per l’ Italia.

Il lavoro assomiglia a quello che ho in testa. Il concerto sarà il modo per muoversi nella nostra storia attraverso la scelta delle canzoni del repertorio e lo stimolo per scriverne di nuove. Sarà il modo per raccontare il nostro rapporto con l’ immagine, con la maschera, e perché no anche con lo spazio.
Se la provincia ha prodotto nel nostro immaginario uno spazio assolutamente reinventato, astratto e metafisico, questa nuova avventura ci porterebbe a confronto con una città vera. Vorrei fosse Milano.
L’interesse cresce quando gli parlo del fatto che mi piacerebbe andare avanti sul concetto della maschera. Ho la camera ricoperta di maschere fatte con i sacchetti del pane.

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Avevo avuto questa intuizione ed è bastata al Señor Tonto per darmi coordinate precise rispetto alla nascita della mia visione.
E così, nella mia casetta di Milano è arrivato, qualche giorno dopo un libro direttamente dall’America. L’ha comperato per me proprio il Señor Tonto.
Si intitola MASQUERADE. E’ un libro fotografico, che racconta il lavoro di un grande disegnatore del secolo passato, SAUL STEIBERG che, attorno agli anni ’50, quando si spostò ad abitare dall’Italia a New York, (lui che veniva dalla Romania ma che era, come dice il suo cognome, ebreo) ha fatto un lavoro proprio su questa idea delle maschere disegnate sui sacchetti di pane.

Qualcosa si è acceso. Andrea è pronto per il nuovo viaggio. Questi i presupposti sui quali muoveremo il nuovo viaggio di TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI.
Il sottomarino nero è di nuovo in viaggio.

Voglio

Di Enrico, 27 Gennaio 2005

Esce in questi giorni un nuovissimo video di Tre Allegri Ragazzi Morti, il terzo estratto dall’ultimo album del gruppo il Sogno del gorilla bianco. Cliccando sull’immagine otterrete trenta secondi di anteprima.

Potrete vedere il video girato da Marco Pavone nella versione completa solo sui canali televisivi italiani: All Music, Mtv e Rock tv. Se non lo mandano scrivete loro email ed sms di richiesta!

Splendore Terrore

Di Enrico, 21 Gennaio 2005

È uscito nei negozi il CD Splendore terrore di Moltheni, pubblicato da La Tempesta e distribuito da Venus. Il disco costa tra i quindici e i sedici euro e sta raccogliendo numerosi consensi: “Oggi il suo talento brilla più che mai” secondo Rolling Stone, “un lavoro bellissimo e un artista straordinario” per Rock Sound, “distilla poesia visionaria” su Rockerilla.

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Tutti in maschera

Di Enrico, 12 Gennaio 2005

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Gennaio 2005

Di Enrico, 2 Gennaio 2005

| mu | mù – MUSICA NEI MUSEI

Occupare spazi normalmente utilizzati per altri scopi; entrare rumorosamente nelle strutture storicamente più rappresentative della cultura elitaria (i musei), con cultura e arte sì, ma dell’intrattenimento pop.

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Sabato 29 gennaio 2005 ci sarò anch’io al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova (in via Ruffini) e mi lancerò in un DJset che andrà dalle 18:00 alle 20:00. Ci saranno poi esibizioni live e ulteriori DJset per una festa all’insegna dell’arte!

ULAN BATOR
Da qualche tempo trovate nei negozi Rodeo Massacre, l’ultimo disco di Ulan Bator. Il gruppo, un po’ francese e un po’ pordenonese, ha come al solito sfornato un album denso e notturno, decisamente da scoprire. Stanno suonando in giro per l’Italia e fossi in voi andrei a trovarli:

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SIGARETTE
Un tempo si poteva fumare al cinema. Entravi, ti toglievi la giacca e ti accendevi una bella Marlboro incurante di cosa ne potessero pensare gli altri. Poi l’hanno vietato e nessuno ci pensa più: al cinema non si fuma.
Fino a qualche mese fa si poteva fumare nei treni. Andare da Venezia a Napoli, per fare un esempio, sembrava cosa da poco: bastava ricordarsi di comprare un pacchetto di Camel, sedersi nel vagone giusto per poi dare ai polmoni il fumo di venti sigarette, aspirandole morbosamente fino al filtro. Entrare in uno di quei vagoni per fumatori al mattino è un’esperienza che probabilmente non vivremo più.
Fino al 10 gennaio si poteva fumare nei bar, nei ristoranti, nelle discoteche. Bastava andare a fare colazione, a mangiare e a ballare che la sigaretta si accendeva lunga e sottile tra le labbra. Non serviva neanche comprarle, si potevano scroccare perché tutti ne avevano pacchetti pieni in tasca: MS, Fortuna, Diana. Ora non si può più fumare da nessuna parte e le sigarette costano un occhio della testa. I fumatori stanno fuori dai locali, sui marciapiedi, esposti alle intemperie del tempo, fumano e socializzano. All’interno rimane chi non fuma, in un’aria che sa di fritto, di ascella e di cane bagnato. Ci sono momenti in cui i locali sono completamente vuoti: i clienti sono fuori all’ingresso. Qualcuno dice che torneranno di moda le feste nelle case…

FLAP – Fèrmo
Esce in questi giorni per la Skipping Musez di Bologna il disco dei Flap, trio strumentale di Montagnana (PD). Il loro è space-rock bello e buono. L’unico pezzo cantato, A passo d’uomo, prevede la mia partecipazione alla voce come ospite!

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IXIS

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Come alcuni di voi già sapranno martedì 11 gennaio 2005 alle ore 15 Ixis ci ha lasciato, vittima di un incidente stradale. Grazie a tutti quelli che si stanno ricordando di lui. Tutte le informazioni necessarie via e-mail, sulla home page e all’interno del guestbook del sito ixisandsteve.
È una notizia che mi lascia così triste, se solo penso a tutte la volte che mi ha fatto ballare e ridere…

CINEMA
Sono andato più di una volta al cinema in questo pigro inzio d’anno. Tra le cose belle che ho visto c’è un film intitolato FERRO 3, LA CASA VUOTA.
È un film molto lento e poetico in cui le battute parlate sono praticamente inesistenti. Sembra quasi un film muto per come i protagonisti si ostinano a non parlare, disposti a pagare le conseguenze di incomprensioni affrettate e malintesi sociali. Il protagonista vive come un nomade usando le case vuote come fossero la sua. Non ruba, sistema gli elettrodomestici che non funzionano e riparte per un’altra casa, per un’altra storia. Di casa in casa troverà anche l’amore ed imparerà a nascondersi nei 180° in cui l’occhio umano non può vedere. Andate a vederlo se potete.

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Il film più divertente che ho visto recentemente è stato THE GRUDGE.

Divertente è la parola giusta perché a dispetto del presunto terrore il film fa ridere dall’inizio alla fine. O almeno così è capitato alla proiezione a cui ho assistito, tutti ridevano come pazzi appena si nominava il commissario Nakagawa, appena la trama cominciava a fare acqua da tutte le parti, appena l’entità cattiva interveniva nella veste di parrucca o gatto o bambino o donna. Insomma, film insufficiente.

PLAYLIST 2004

Anno nuovo, tempo di resoconti. Ecco i dieci dischi pubblicati nel 2004 che mi sono piaciuti e che ho ascoltato di più. Ditemi qual è la vostra playlist nei commenti.

01: Devendra Banhart – Rejoicing in the Hands [Young God]

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02: Animal Collective – Sung Tongs [Fat Cat]

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03: Modest Mouse – Good News for People Who Love Bad News [Epic]

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04: CocoRosie – La Maison de Mon Reve [Touch & Go]
05: Joanna Newsom – The Milk-Eyed Mender [Drag City]
06: 90 Day Men – Panda Park [Southern]
07: The Arcade Fire – Funeral [Merge]
08: The Streets – A Grand Don’t Come for Free [Vice]
09: Pedro The Lion – Achilles Heel [Jade Tree]
10: Telefon Tel Aviv – Map of What Is Effortless [Hefty]

LINKS
Su Indiezone trovate un’intervista ai TARM e molto spazio dedicato a Giorgio Canali.
Sul sito Universee trovate invece un breve reportage registrato il 27 novembre in occasione del concerto dei Tre Allegri a Bologna.
Alternatizine propone una recensione del concerto degli Allegri a Cagliari del 16 dicembre scorso.

COPERTINE SIMIL-TRE ALLEGRI
Mi sono state segnalate varie copertine di dischi che potrebbero essere di Tre allegri ragazzi morti… vediamo quante altre ne possiamo trovare insieme!

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No mi manca niente, non ho niente

Di Enrico, 2 Gennaio 2005
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È finalmente disponibile il DVD dei Ragazzi Morti!
Potete comprarlo solo su questo sito. Il dvd costa €18 più €2 di spese di spedizione, con €20 lo ricevete a casa (se ordinate anche altri articoli si torna alle spese postali di €5). Lo troverete anche ai concerti, ma da gennaio.

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Dicembre 2004

Di Enrico, 13 Dicembre 2004

Nella notte del 18 dicembre davanti al Rolling Stone di Milano, in occasione del concerto di Tre Allegri Ragazzi Morti, è scomparsa una borsa contenente un orsetto di peluche dal nome Dolco di cui riporto qui sotto un’immagine:

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L’orsetto ha un enorme valore affettivo per la padrona, che chiede di poterlo riavere anche dietro lauta ricompensa. Scrivete pure a [email protected] se avete qualche notizia, grazie.

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CINEMA / DONNIE DARKO

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Donnie Darko è un film del 2001 la cui distribuzione è stata spostata per colpa di un incidente aereo centrale nella narrazione degli eventi, un incidente che grazie alla capacità di Donnie di viaggiare nel tempo diventa assurdo punto di passaggio prima e tragico arrivo dopo. Il film è molto bello, piace più o meno a tutti quelli che lo vedono perché è costruito in modo fresco e molto misterioso. Ci sono elementi onirici che divertono e incuriosiscono, come l’amicizia morbosa ed immaginaria del protagonista con un coniglio che sembra uscito dal peggiore degli incubi. Da segnalare la splendida colonna sonora, che va da Echo And The Bunnymen a The Church, da Joy Division a Tears for Fears.

CINEMA / GLI INCREDIBILI

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Questo è un film incredibile, penultima produzione che vede Pixar e Disney in veste di alleate. È la storia di una famiglia che unendo i propri superpoteri riesce a salvare l’umanità. Certo, detta così sembra poco, ma il film riserva innumerevoli tipi di interpretazione, la morale ha più facce ed in ogni caso il divertimento è assicurato. Non c’è un momento vuoto nenache a cercarlo, soprattutto per chi ama le citazioni del mondo dei supereroi, che sono innumerevoli!

COPERTINE SIMIL-TRE ALLEGRI

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Sfogliando un giornale di musica inglese ho trovato la pubblicità di un disco con questa copertina. È divertente perché potrebbe perfettamente essere la cover dell’ultimo album dei Ragazzi morti, più in generale richiama l’immaginario dei Tre di Pordenone. Si tratta invece di un trio inglese dal nome Reuben, il disco si chiama Racecar is Racecar Backwards. Non l’ho sentito ma cliccando sul nome arrivate nel sito dove potrete ascoltare qualche MP3.

CONSIGLI PER LA SPESA / DICEMBRE 2004

The Unicorns / Who Will Cut Our Hair When We’re Gone? / Alien8 CD

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I canadesi The Unicorns sono una grande sorpresa per me, perché rappresentano una perla nell’immaginario che parte dai Pavement per arrivare ai dEUS passando attraverso i Grandaddy. Leggere e spensierate canzoni pop con approccio tecnico molto semplice e fresco. Qualche economica tastiera e tanta voglia di divertirsi e di far divertire. Leggendo in giro ho scoperto che il loro spettacolo, oltre alla musica, prevede combattimenti tra membri del gruppo, pupazzi animati e veri e propri senzatetto esibiti per divertimento e presa di coscienza collettiva sulle diverse possibilità di esistenza. Il pezzo che preferisco è I Was Born (A Unicorn): we’re the Unicorns / we’re more than horses / we’re the unicorns / and we’re people too!

The Blood Brothers / Crimes / V2 CD

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Quando ho visto dal vivo questi ragazzi, di supporto ai Liars, ho pensato che non fossero niente di speciale. Ascoltando il loro ultimo disco mi devo ricredere: pur non essendo il mio genere preferito (direi noise-core) i Fratelli di sangue mi fanno scuotere come un epilettico e mi fanno sentire pieno di energie, perché in fondo suonano viziosi ma con un grande spirito rivoluzionario!

Pavement / Crooked Rain, Crooked Rain: L.A.’s Desert Origins / Matador CD

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Spero che qualcuno di voi conosca già questo titolo, a mio avviso è il più bel disco degli anni novanta. Ne esce in questi giorni una versione super-mega deluxe con ben 49 canzoni. C’è l’album originale, per intero, che da solo vale l’acquisto. Poi ci sono b-sides, outtakes, canzoni assolutamente inedite e le ormai classiche John Peel Session registrate per la BBC. Un disco che si lascia ascoltare per anni senza mai stufare.

Two Lone Swordsmen / The Double Gone Chapel / WARP CD

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Bellissimo disco. Questi due pazzi escono per la WARP senza fare propriamente elettronica, ma suonando batteria e basso in modo ipnotico e molto, molto scuro. Non si riesce a tenere ferma la testa. Potrebbe essere un prontuario da studio di registrazione per la qualità dei suoni della sezione ritmica. C’è anche una cover di Sex Beat dei Gun Club!

The Faint / Wet From Birth / Saddle-Creek CD

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The Faint è un gruppo con base a Omaha, Nebraska, attivo da ben dieci anni. Hanno un bravo gafico tra le loro file perché le copertine dei dischi sono sempre molto cool. Sembrano una versione vagamente più moderna e punk dei Duran Duran. Non so bene a chi potrebbero piacere, per me sono divertenti e li faccio girare sullo stereo sempre volentieri!

Feist / Let It Die / Universal CD

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Non vorrei spiazzare i fan dei Ragazzi Morti, ma questo disco di debutto della bella e brava canadese Feist mi piace moltissimo. Let it Die è stato registrato a Parigi tra il 2002 e il 2003 e pubblicato nel 2004 dalla Arts & Crafts, ma visto il crescente successo è da poco stato ripubblicato con due canzoni in più dalla Universal. La musica è un miscuglio di folk, jazz, pop e indie rock, anche se il risultato finale è eterogeneo, ogni pezzo ha un suo mood preciso che lo rende unico. La voce di Feist è l’elemento conduttore del disco, sempre intrigante e strabiliante. Ecco perché Kings of Convenience, Apostle of Hustle, e Jane Birkin l’hanno recentemente voluta nei propri dischi.

Joan of Arc / Joan of Arc, Dick Cheney, Mark Twain / Polyvinyl CD

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Tim Kinsella è un personaggio schivo. Ogni cosa che fa è oro, e quest’ultimo Joan of Arc, Dick Cheney, Mark Twain non è da meno. Anzi, questa volta sembra che tutti i componenti della grande famiglia Joan of Arc si siano messi d’impegno per dare il meglio. Del genio di Tim rimangono la voce, sempre in equilibrio su un filo, e i testi, visionari, rivoluzionari e pieni di giochi linguistici e di sorprese. Si passa quindi da pezzi acustici come Apocalypse Politics a più moderni e arty come Deep Rush, snervante gioco di corduroy, drill, dictaphone e time. I compagni d’avventura questa volta sono i fratelli Mike e Nate, l’amico Bobby Burg di Love of Everything e Sam Zurich. Bravi perché originali e perché colpiscono al ventre, danno emozioni sincere.