Febbraio/Marzo 2005

Di Enrico, 2 Febbraio 2005

Jennifer Gentle non è una ragazza ma sono due ragazzi di Padova innamorati di Syd Barrett almeno quanto lo sono io. Dopo aver registrato il disco da soli, con un microfono e un registratore ad otto piste in una casa, sono stati pubblicati dalla Sub Pop, etichetta che non ha bisogno di troppe presentazioni. Il disco è intenso, profondo. A tratti sembra musica medievale ma la caratterizzazione è prettamente psichedelica.

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In questo momento stanno girando gli States con un gruppo che si chiama Dead Meadow, anche loro con un album nuovo nei negozi su Matador Records dal titolo Feathers. Qui si viaggia nella psichedelia più profonda e polverosa, suoni rubati ai primi settanta ma con un’attitudine fresca e capace di far viaggiare il pensiero al di là della realtà.

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Tra psichedelia e rock alternativo il passo alle volte è breve. Un buon esempio è quello di Secret Machines, che riescono in modo elegante e raffinato a comporre dolci melodie e ballate elettriche che ricordano certi Flaming Lips senza follia.

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Visti dal vivo all’Irving Plaza erano supportati da uno stupefacente trio dal nome Autolux, che ha letteralmente stupito per la capacità di controllo del suono e per un concerto molto intrigante, grazie anche alla fenomenale batterista/cantante Carla Azar.

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Un altro gruppo da tenere d’occhio sono i Death From Above 1979. In due, basso e batteria, riescono a far muovere l’audience e a farlo divertire alla grande. Ricordano per qualche aspetto i nostrani GI Joe… Canadesi, anche su disco se la cavano più che bene!

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TARM TABS
Che bel lavoro ha fatto l’amico Gasta! Tutti i tabulati delle canzoni dei Ragazzi Morti in un solo sito, eccovi il link. Ora non avete più scuse, anche voi potete suonarle e cantarle!

SUNDAYS IN SPRING
C’è un’etichetta discografica belga che funziona solo in rete, nel senso che non stampa e non distribuisce i dischi, li mette on-line in scaricaggio gratuito. Vista l’ondata di maltempo vi consiglio di ascoltare un po’ di queste canzoni, malinconiche e indicate per quando fuori nevica…

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THE GREAT COMPLOTTO
Pordenone è una città piccola in cui succede poco o nulla. Eppure sul finire degli anni ’70 è stata teatro di una fervida scena musicale conosciuta come Il grande complotto. Da poco tempo esiste un sito, accuratissimo e completo, in cui si possono cercare tutte le informazioni che riguardano quel periodo storico, basta cliccare qui.

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ADAM GREEN
Adam Green suonava con i Moldy Peaches. Poi ha intrapreso una carriera solista che gli sta portando, un po’ alla volta, successo e fama. È un personaggio trasversale che riesce a piacere a persone con gusti diversi grazie al moderno rock cantautorale ricco di cambi di andatura e ai testi sempre ironici e pungenti. La copertina è tutta barluccicosa, il disco è pubblicato dalla storica Rough Trade.

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BRIGHT EYES
Bright Eyes è un gruppo di musicisti che gravita attorno alla figura di Conor Oberst, giovanissimo artista del Nebraska. Mente e volto del progetto, a soli 24 anni ha già molti dischi alle spalle ed innumerevoli estimatori sparsi per il mondo. A gennaio ha pubblicato tramite Saddle Creek due album, uno acustico dal titolo I’m Wide Awake, It’s Morning e uno con inserti elettronici che si chiama Digital Ash in a Digital Urn. Riesce ad essere prolifico e profondo, i suoi live sono carichi d’energia (chi può vada a vederlo il 6 marzo a Milano), ha una quantità di teenagers innamorate di lui che neanche un calciatore di serie A. Tra i due titoli preferisco l’acustico, ricorda un Bob Dylan d’annata ma aggiornato al 2005. L’elettrico cerca di eguagliare il Give Up di The Postal Service senza riuscirci in modo convincente anche se con l’aiuto di Mr. Tamborello in persona. Potete ascoltare quattro pezzi cliccando qui.

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EX-OTAGO
Gli Ex-Otago sono di Genova e fanno casio-core. Li ho visti dal vivo domenica 30 gennaio al Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova. Sono molto simpatici e fanno ridere, pensare e ballare. Lo spettacolo è fresco e credo che se ci fossero più gruppi del genere ci sarebbe più gente ai concerti e ci sarebbero più persone felici: tastierine suonate con la lingua, chupa-chups lanciati a manate nel pubblico, danze improvvise e scatenate, melodie fragili e memorabili. Prendete il loro disco The Chesnuts Time e andate a vederli dal vivo perché meritano tutto il vostro amore!

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UOCHI TOKI
Il mio discarolo di fiducia m’ha consigliato questo CD degli italianissimi Uochi Toki. L’ha messo su per spingermi all’acquisto, ha alzato il volume e io ci sono cascato: in un batter d’occhi l’ho comprato. Avevo già sentito parlare di questo progetto ma non pensavo fossero così bravi, divertenti ed intelligenti. Come vedete qui sotto il CD si presenta nudo, solo un adesivo con poche scritte sulla jewel box trasparente, nessuna serigrafia sul CD. In compenso ci sono ben 81 tracce audio! Molte sono brevi suoni o ritmi, ma è indubbiamente la narrazione rappata a farla da padrona. Immaginate un incrocio tra CCCP e Bugo, un anti hip-hop bislacco, un amico incazzato che spara a zero sui luoghi comuni sopra una base musicale secca, màschia e piena di buche… Bello e divertente.

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