(Il sogno del gorilla bianco) #2

Di Senor Tonto, 13 Febbraio 2004

Ritorna l’incredibile spetaculo de la vida y de la muerte arricchito dalle canzoni de (Il sogno del gorilla bianco). Tutte le date nella sezione concerti.

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Ascolta le nuove canzoni sul sito di MTV.

Un video inedito arricchisce il disco in uscita dei TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI. È stato realizzato da una giovane autrice di Pesaro, Magda Guidi.

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Disegni preparatori e story board nel blog.

È in uscita il CD THE VEGETABLE MAN PROJECT VOLUME 2, tributo a Syd Barrett a cui anche Enrico dei Ragazzi Morti ha contribuito col nome di Knifeville Ensemble.

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Il disco, prodotto e distribuito dall’Oggetti Volanti, racchiude venti artisti che si lanciano nella cover della seminale Vegetable Man, sarà disponibile dal 15 marzo a € 15 spese incluse. Per maggiori informazioni sul sito oggettivolanti.

A tutto Tonto!

Di Senor Tonto, 10 Febbraio 2004

In occasione della mostra di cartoons e disegni di Davide Toffolo sul Señor Tonto che si terrà dal 14 Febbraio al 13 Marzo presso il negozio di dischi Quiet Zone a Pordenone (Vicolo delle Acque, 8/b), la rivista di appuntamenti e spettacoli nel Friuli e Venezia Giulia NTWK ha pubblicato nel numero di Febbraio uno strambo botta e risposta tra Davide e l’alieno con le orecchie da coniglio… ve lo riproponiamo qui:

DAVIDE TOFFOLO intervista Señor Tonto

Dici di essere un alieno proveniente dal pianeta Manubrio. Come ti trovi sulla Terra?
Sono sul vostro pianeta da molti anni e mi sono abituato ai vostri ritmi e alle vostre violenze. Per esempio nella tua domanda c’è qualcosa di violento. Sembra quasi tu metta in dubbio la mia provenienza… insomma se fossi un vero umano ti avrei gia tirato un cazzotto per dimostrarti chi è il più forte. Ma sono un Manubriano e la mia emotività appunto non è quella terrestre. Del vostro pianeta mi piace l’arte. Adoro la primitiva tecnologia che avete prodotto rispetto alla quale sgranate i vostri due occhi con espressione di stupore. Ma la cosa che mi piace di più nel vostro pianeta sono… le ragazze. Su manubrio non esiste il dimorfismo sessuale. Qui invece le ragazze hanno forme e modi di comportamento diversi dai maschi. Poi ci sono i maschi che si credono ragazza e le ragazze che vogliono fare i maschi. Questo gioco sulle identità mi piace più delle montagne o delle altre cose che anche su manubrio esistono.

Come spieghi tutti i tuoi interessi bizzarri legati al passato?
Mi interesso alle vostre produzioni più belle, quelle dove siete più nudi e più giocosi. E poi i terrestri hanno questa strana capacità di dimenticare. Noi manubriami siamo invece come gli elefanti. O meglio, il tempo è una dimensione nella quale possiamo viaggiare a piacimento e la nostra navetta è quella che voi chiamate memoria. Se la memoria non c’è non si può viaggiare. Trovo che il 1900 sia stato un secolo interessantissimo e le ricerche che faccio sono per me naturali come passeggiare su un prato. Ti ho detto prima che mi piacciono le vostre produzioni artistiche. Tutte, anche quelle che voi avete difficoltà a riconoscere come tali. Ma… Non hai una sorella per caso?

Perchè non ripari la tua astronave e te ne vai?
Andare dove? pensi sia così facile tornare sul mio pianeta? La mia astronave funziona con un combustibile introvabile sul pianeta terra. Non provo propriamente quello che voi chiamate nostalgia. I miei avi vivono tutti dentro di me e non mi sento solo anche se sono unico. Quando il mio stato si avvicina alla tristezza canto. La musica dei manubriani non passa attraverso la tecnica con lo strumento ma attraverso il pensiero puro. Ho trovato un ragazzo terrestre con una tecnica superiore che si chiama ERIK con il quale faccio i dischi, ma la mia vera musica passa attraverso le onde celebrali. Sei pronto ad ascoltare la mia ultima hit? Non temere, non userò le mie capacità per leggere i tuoi pensieri più scuri. E’ un comportamento etico tipico del mio pianeta. Potrei scoprirlo da solo ma te lo chiedo di nuovo: non hai una sorella per caso?

(Il sogno del gorilla bianco)

Di Enrico, 1 Febbraio 2004

È pronto il nuovo album di Tre Allegri Ragazzi Morti. Le tredici canzoni che lo compongono verranno raccolte sotto l’evocativo titolo Il sogno del gorilla bianco. L’uscita del cd, meraviglioso l’artwork di Davide Toffolo, è prevista per il 27 febbraio…
Il disco verrà pubblicato per La Tempesta con l’aiuto di Alternative Produzioni e distribuito da Venus (www.venusdischi.com).

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Questa la playlist definitiva:
01. Mattatoio, rasoio, pazzatoio
02. La festa è a Buenos Aires
03. Country Boy
04. La mia foto
05. Preghiera
06. Povero me
07. Signorina Primavolta
08. Questo è il mondo
09. Una ragazza
10. Questo è il mondo
11. Piccolo borghese
12. Voglio
13. Due mondi

Intanto comincia a prendere forma il tour che porterà i Ragazzi Morti in giro per l’Italia dal 18 marzo, presto verranno pubblicate le date precise nella sezione concerti.

I Ragazzi Morti sono impegnati nella preparazione del nuovo album la cui uscita è prevista per febbraio 2004.

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Questo l’elenco delle canzoni:
La mia foto – La festa a Buenos Aires – Country Boy – Povero me – Signorina Primavolta – Mattatoio, rasoio, pazzatoio – Questo è il mondo – Preghiera – Non sono un animale – Bella Italia – Piccolo borghese – Una ragazza – Due mondi.

La cattura del gorilla bianco

Di Eltofo, 3 Dicembre 2003

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IL GORILLA BIANCO è morto. Oramai lo sanno tutti. Ne hanno parlato tutti i telegiornali e i settimanali illustrati del mondo riaffermando che COPITO è stato il gorilla più famoso del mondo. Questa la stilizzazione della storia ufficiale di COPITO riportata nel sito dello ZOO di BARCELLONA, suo teatro e sua prigione per più di trentanni:
“COPITO DE NIEVE, illustre rappresentante della fauna della Guinea nello zoo di Barcellona. Copito, venne trovato in maniera accidentale nella selva di NKO, provincia del Rio Muni, antica Guinea Spagnola attulamente Guinera Equatoriale.
Nel momento della sua cattura Copito pesava 8,75 Kg e si calcolò avesse circa due o tre anni.
Il suo primo nome fu ‘Nfumu-Ngui’, che significa Girilla Bianco nella lingua dei Fang. Copito arrivato a Barcellona, visse un anno in casa del veterinario delo Zoo di Barcellona, Roman Luera, per permettergli un adattamento adeguato al nuovo ambiente. Il pittore Salvador Dalì ommaggiò Copito con un vestito da sposa e un grande pastello. Ndengue è il nome della femmina che divide condivide la vita con copito. Copito ha avuto 21 figli dei quali solo 6 sono sopravvissuti. Urko, Machinda, Ntao, Kena, Birung, Virunga. La dieta di Copito si compone di frutta, verdura, latte denaturato e yogurt. Attualmante é alto 1,63 cm e pesa 181 Km e si calcolo apossa avere circa 38 anni.”

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Le notizie sulla cattura del piccolo animale sono discordanti. La versione ufficiale vuole che venisse trovato in braccio ad una gorilla femmina, sua madre, uccisa con una fucilata dentro una piantagione di banane. Uccisa perchè, in qualche modo nociva per la piantagione da un fattore di nome Benito Manè, preoccupato per il raccolto. In braccio all’ animale morto venne trovato il piccolo, incredibile animaletto albino. Venduto per 200 dollari al conservatore dello ZOO di barcellona, Victor Sabater Pì.
Questo racconto ha qualcosa di strano e due sono le versioni che mi sono immaginato plausibili. Ho raccolto molto materiale sul gorilla.
La cosa che ho imparato, dai racconti di Dyane Fossey e di altri ricercatori è che, per catturare un piccolo di gorilla , a causa della loro forte coesione familiare, bisogna in qualche modo fare una vera strage. Decimare un branco composto da un capo, alcune femmine fertili , forse qualche altro individuo più giovane. Uccidere 4-7 animali adulti per sottrarre loro uno o due piccoli le cui possibilità di sopravvivenza a questo stress sono minime. Ma capisco anche che , presentare a dei visitatori domenicali di uno zoo, magari accompagnati da bambini, l’oggetto dell’osservazione come il supertite di una strage di una famiglia, non sia cosa proprio facile da digerire.
Potrebbe essere andata proprio così. I cacciatori, individuato un branco di gorilla decisero di vendere i piccoli. Decimarono il branco e provarono a vendere quel bizzarro e unico animale al ricercatore Catalano. Sabater Pì descrive il piccolo di gorilla che gli venne presentato come un gorillino rinchiuso in un cesto, con un morso di legno dentro la bocca, perchè non mordesse, disidratato e malconcio tanto da non credere nella possibilità di poterlo salvare.
La seconda possibilità, quella che io scelgo come letteraria , perciò vera nel mio racconto, parte dal dato della cattura del gorilla in braccio ad una madre solitaria. Ma perchè una madre si dovrebbe trovare da sola, lontana dalla protezione del gruppo? Ho immaginato il dramma che poteva aver preceduto la cattura di ‘Nfumu-Ngui’ Il piccolo Gorilla Bianco.
Ci sono documentati casi di infanticidio nei gruppi di gorilla. Morsi decisi di adulti al collo dei piccoli di 12-24 mesi, descrivono una volontà precisa di uccisione non casuale.
Può succedere quando l’equilibrio del gruppo viene messo in discussione dall’arrivo di un nuovo individiuo dominante. Per affermare la propria posizione sociale e mandare le femmine in estro senza aspettare il tempo dello svezzamento degli infanti, il nuovo capo decide di uccide i figli. E così comincia la storia del giovane gorilla, nato diverso, la piccola divinità protetta dalla madre anche dopo la cacciata del padre, avvenuta per mano di un giovane silverback solitario arrivato a esigere il suo tributo come nuovo capo del gruppo. La fuga fu la sola possibilità di salvezza per non sacrificare il piccolo tesoro, così diverso e così indifeso. E’ per questo motivo che la madre di ‘Nfumu-Ngui’ si trovava da sola, nella piantagione di banane la mattina che una pallottola di piombo trapassò la sua ascella glabra per entrare nel polmone tranciare l’aorta , rimbalzare sulla clavicola e rimanere definitivamente imprigionata nel corpo scuro, senza vita.
Il piccolo, trovato addosso alla bestia morta venne sollevato per le braccia e gettato dentro un sacco nero. Come si fa con tutti gli animali selvatici. ‘Nfumu-Ngui’ sentiva l’odore della madre allontanarsi e non poteva che urlare e piangere.

Come ho incontrato il gorilla bianco

Di Eltofo, 20 Novembre 2003

Come ho incontrato il gorilla bianco

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Il Gorilla Bianco sta morendo di cancro. Il viaggio al capezzale del magico MONO (scimmia) lo immagino come l’inizio della mia storia disegnata. E forse per questo motivo che scelgo un modo così poco pratico per raggiungere la città che da oltre trent’ anni ospita il più incredibile dei primati. Copito de nieve, Fiocco di neve, appunto, o, come lo chiamarono sulle sponde del Rio Muni in Guinea Equatoriale il giorno della sua cattura nel 1967 ‘Nfangui’ ovvero: iL gorilla Bianco.
Il viaggio si articola così. Parto ancora una volta dalla mia cittina, dalla stazione di Pordenone (quanto vorrei il prossimo romanzo non partisse da qua… ) in treno per arrivare prima a Milano , dove incontrerò Sara e poi assieme ancora in treno fino a Ganova dove, una nave, ci porterà direttamente dentro la città di Barcellona. da Genova a Barcellona in nave ci si mette un bel pò. Si parte alle 20 di sera e si arriva alle 3 del pomeriggio. Il modo migliore per raffreddare il caldo della contingenza di esistere.

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La prima volta che incontrai il Gorilla Bianco (e che la mia coscienza era viva), fu circa 15 anni fa quando, dovevo decidere che nome dare alla mia scuoletta di Fumetto che assieme ad altri appassionati, volevo piantare a Pordenone. C’era da scegliere un nome per la scuola e mi venne in aiuto la lettura , quasi casuale di un racconto di Italo Calvino contenuto nel libro PALOMAR. Il racconto si intitolava appunto IL GORILLA BIANCO e raccontava della visita del signor Palomar ad un incredibile gorilla albino ospite allo zoo di Barcellona. Questo animale suscitava nel signor Palomar una serie di riflessioni: la prima legata all’ unicità del gorilla, alla sua non appartenza evidente a nessuna delle due possibili specie: ne un gorilla , ne un uomo. Un altra legata alla natura magica dell’ animale la cui visione il signor Palomar paragona alla vista delle piramidi. Insomma un animale unico, reso unico da una diversità genetica, perciò un ‘diverso’, ne scimmia ne uomo. Un simbolo di quello che ho scoperto essere un appassionato di fumetti. E per questo motivo scelsi come nome del corso:- Corso di base di tecnica del fumetto IL GORILLA BIANCO-.
Ma il Gorilla Bianco appunto, come suggeriva Calvino esiste già dentro la stratificazione del nostro cervello attorno alle immagini della nostra evoluzione naturale. Un dio della natura, uno scherzo che collega la nostra figura aliena ad un mondo che abbiamo apparentemente combattuto e quasi sconfitto. La natura…Poi la mia ricerca su ‘Nfungui’ divenne più sistematica e imparai molto sulla meravigliosa storia del Gorilla di Barcellona…. vi racconterò ancora fra poco.

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Copito de Nieve

Di Eltofo, 13 Novembre 2003

Nuovo viaggio per il libro a fumetti IL SOGNO DEL GORILLA BIANCO.
Eltofo al capezzale di Copito de Nieve (Fiocco di neve), il gorilla albino star dello zoo di Barcellona e protagonista del nuovo progetto a fumetti di Davide Toffolo.
Tutto sull’Eltofo BLOG!

Verso la metà di settembre, poco prima del concerto dei TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI in favore degli amici argentini a Tarcento (assieme agli Arbe Garbe) mi si avvicina una ragazza che con gli occhi preoccupati mi dice.:- Davide, sai che Copito stà male?!… me l’ha detto una mia amica spagnola. Sta per morire o forse è gia morto, non ho capito bene. So che a te piace…insomma sta male. Volevo dirtelo. – Copito sta male? Il gorilla dei miei desideri, l’Elvis Presley dei primati è moribondo?

Sono mesi che preparo un libro che avrà come protagonista l’incredibile Copito. Ho sempre immaginato la sua come una storia esemplare. E questa probalile chiusura mi pare ancora più esemplare. Catturato in Africa 35 anni fa che aveva poco più di 2 anni, l’incredibile animale, è stato per anni un simbolo della Capitale catalana. Accolto da Salvador Dalì al suo arrivo nel lontano 1967 come un icona surrealista, tenuto in ‘galera’ per 35 anni, COPITO DE NEIVE o Floquet de Neu , offre oggi il suo ultimo spettacolo. Lo spettacolo della malattia.

Se non bastava il fatto che un animale così unico fosse di persè uno specchio dell’ uomo bianco, il suo nuovo stato lo ripropone , senza le difficili problematiche della ‘ detenzione forzata’, come stettacolo direi ‘sentimantale’.
E nel tempo minimo di queste mie supponenti riflessioni, la comunicazione si insegue frenetica e la malattia del mio gorilla diventa argomento da telegiornale nazionale. – Il gorilla albino dello zoo di Barcellona ha un cancro alla pelle che presto lo ucciderà. La citta di Barcellona si stringe attorno al ‘vecchio’ gorilla per assisterlo nel suo ultimo viaggio.- Più o meno questa è la qualità della comunicazione che rimbalza dalla Spagna all’Italia.
Cercavo un modo per cominciare il libro. E penso di averlo trovato. Andrò al capezzale del mio gorilla malato. Per assistera al suo ultimo spettacolo. Ci andrò in nave, partendo da Genova. Questo sarà l’inizio della mia nuova storia.
Perciò il libro avrà una struttura simile a quella del mio ultimo ‘Intervista A Pasolini’ dove la storia è sostenuta da un diario di viaggio. Il mio. Partirò martedì 28 Ottobre. Con Sara, la telecamera e la testa piena di quello che conosco e di quello che non comprendo della vita di questo incredibile essere vivente.
…si parte.

Link

Di Senor Tonto, 13 Novembre 2003

Inizia il Tonto alla rovescia!

Di Eltofo, 9 Luglio 2003

… è pronto il disco del “Señor Tonto”, il primo artista prodotto da La Tempesta. Il cd costa 10 euri (spese di spedizione incluse!!!), preordinatelo ora sarà a casa vostra il giorno dell’uscita… basta spedire una e-mail!

Si chiama SEÑOR TONTO il duo elettronico che si ispira senza riserve alla lezione di Walter/Wendy Carlos (per capirci meglio il musicista della colonna sonora di Arancia Meccanica) e di altri pionieri del moog. Il progetto SEÑOR TONTO coinvolge due persone:
Señor Tonto, alter-ego di Enrico Sist (autore di “Basil Wolverton- Caricature”, la prima biografia sul disegnatore seminale dei fumetti underground, nonché collaboratore di diverse fanzines e della rivista internazionale Black) e Erik Ursich, capace manipolatore di sintetizzatori analogici e accanito collezionista di vecchi strumenti.

SEÑOR TONTO è per sua stessa definizione un alieno caduto sulla terra. Vive in un mondo temporalmente spostato di almeno 30 anni e questo è il suo modo di ribellarsi alla realtà contingente. Per la realizzazione del CD intitolato “Switched on T.A.R.M.” sono stati rigorosamente utilizzati strumenti ed effetti “vecchi” che vanno dalla metà degli anni 60 ai primi 80. Durante la registrazione non ci si è in nessun modo serviti di alcuna tecnologia moderna tipo computer, midi o campionatori. L’intero disco è stato suonato con le mani. Tutti i brani sono versioni strumentali di canzoni dei TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI reinventate e riarrangiate solo per la vostra passione di ALLEGRI RAGAZZI MORTI.