Verso la metà di settembre, poco prima del concerto dei TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI in favore degli amici argentini a Tarcento (assieme agli Arbe Garbe) mi si avvicina una ragazza che con gli occhi preoccupati mi dice.:- Davide, sai che Copito stà male?!… me l’ha detto una mia amica spagnola. Sta per morire o forse è gia morto, non ho capito bene. So che a te piace…insomma sta male. Volevo dirtelo. – Copito sta male? Il gorilla dei miei desideri, l’Elvis Presley dei primati è moribondo?

Sono mesi che preparo un libro che avrà come protagonista l’incredibile Copito. Ho sempre immaginato la sua come una storia esemplare. E questa probalile chiusura mi pare ancora più esemplare. Catturato in Africa 35 anni fa che aveva poco più di 2 anni, l’incredibile animale, è stato per anni un simbolo della Capitale catalana. Accolto da Salvador Dalì al suo arrivo nel lontano 1967 come un icona surrealista, tenuto in ‘galera’ per 35 anni, COPITO DE NEIVE o Floquet de Neu , offre oggi il suo ultimo spettacolo. Lo spettacolo della malattia.

Se non bastava il fatto che un animale così unico fosse di persè uno specchio dell’ uomo bianco, il suo nuovo stato lo ripropone , senza le difficili problematiche della ‘ detenzione forzata’, come stettacolo direi ‘sentimantale’.
E nel tempo minimo di queste mie supponenti riflessioni, la comunicazione si insegue frenetica e la malattia del mio gorilla diventa argomento da telegiornale nazionale. – Il gorilla albino dello zoo di Barcellona ha un cancro alla pelle che presto lo ucciderà. La citta di Barcellona si stringe attorno al ‘vecchio’ gorilla per assisterlo nel suo ultimo viaggio.- Più o meno questa è la qualità della comunicazione che rimbalza dalla Spagna all’Italia.
Cercavo un modo per cominciare il libro. E penso di averlo trovato. Andrò al capezzale del mio gorilla malato. Per assistera al suo ultimo spettacolo. Ci andrò in nave, partendo da Genova. Questo sarà l’inizio della mia nuova storia.
Perciò il libro avrà una struttura simile a quella del mio ultimo ‘Intervista A Pasolini’ dove la storia è sostenuta da un diario di viaggio. Il mio. Partirò martedì 28 Ottobre. Con Sara, la telecamera e la testa piena di quello che conosco e di quello che non comprendo della vita di questo incredibile essere vivente.
…si parte.