Come ho incontrato il gorilla bianco

Di Eltofo, 20 Novembre 2003

Come ho incontrato il gorilla bianco

copito

Il Gorilla Bianco sta morendo di cancro. Il viaggio al capezzale del magico MONO (scimmia) lo immagino come l’inizio della mia storia disegnata. E forse per questo motivo che scelgo un modo così poco pratico per raggiungere la città che da oltre trent’ anni ospita il più incredibile dei primati. Copito de nieve, Fiocco di neve, appunto, o, come lo chiamarono sulle sponde del Rio Muni in Guinea Equatoriale il giorno della sua cattura nel 1967 ‘Nfangui’ ovvero: iL gorilla Bianco.
Il viaggio si articola così. Parto ancora una volta dalla mia cittina, dalla stazione di Pordenone (quanto vorrei il prossimo romanzo non partisse da qua… ) in treno per arrivare prima a Milano , dove incontrerò Sara e poi assieme ancora in treno fino a Ganova dove, una nave, ci porterà direttamente dentro la città di Barcellona. da Genova a Barcellona in nave ci si mette un bel pò. Si parte alle 20 di sera e si arriva alle 3 del pomeriggio. Il modo migliore per raffreddare il caldo della contingenza di esistere.

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La prima volta che incontrai il Gorilla Bianco (e che la mia coscienza era viva), fu circa 15 anni fa quando, dovevo decidere che nome dare alla mia scuoletta di Fumetto che assieme ad altri appassionati, volevo piantare a Pordenone. C’era da scegliere un nome per la scuola e mi venne in aiuto la lettura , quasi casuale di un racconto di Italo Calvino contenuto nel libro PALOMAR. Il racconto si intitolava appunto IL GORILLA BIANCO e raccontava della visita del signor Palomar ad un incredibile gorilla albino ospite allo zoo di Barcellona. Questo animale suscitava nel signor Palomar una serie di riflessioni: la prima legata all’ unicità del gorilla, alla sua non appartenza evidente a nessuna delle due possibili specie: ne un gorilla , ne un uomo. Un altra legata alla natura magica dell’ animale la cui visione il signor Palomar paragona alla vista delle piramidi. Insomma un animale unico, reso unico da una diversità genetica, perciò un ‘diverso’, ne scimmia ne uomo. Un simbolo di quello che ho scoperto essere un appassionato di fumetti. E per questo motivo scelsi come nome del corso:- Corso di base di tecnica del fumetto IL GORILLA BIANCO-.
Ma il Gorilla Bianco appunto, come suggeriva Calvino esiste già dentro la stratificazione del nostro cervello attorno alle immagini della nostra evoluzione naturale. Un dio della natura, uno scherzo che collega la nostra figura aliena ad un mondo che abbiamo apparentemente combattuto e quasi sconfitto. La natura…Poi la mia ricerca su ‘Nfungui’ divenne più sistematica e imparai molto sulla meravigliosa storia del Gorilla di Barcellona…. vi racconterò ancora fra poco.

gorilla blanco