Grand Tour d’Italia

Di Eltofo, 13 Settembre 2007

Grand Tour d’Italy.

“Non esiste sicuramente altro luogo al mondo in cui un uomo possa viaggiare con maggior piacere e beneficio dell’Italia. È la grande scuola della musica e della pittura, e in essa vi sono tutte le più nobili opere di scultura e di architettura, sia antiche che moderne… Non v’è quasi luogo del paese che non sia famoso nella storia, né vi è un monte o un fiume che non sia stato la scena di qualche straordinaria battaglia.”

Joseph Addison, 1745

Nuvolari,Libera Trubù, CUNEO
20 Giugno 2007 (foto Cecilia Ibanez)

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Fra Cuneo e Podenone ci sono 560 km.
Da Cuneo a Vascon, in provincia di Treviso, 460. Ieri mattina eravamo a Pordenone, la sera abbiamo suonato al Nuvolari Libera Tribù di Cuneo e stasera suoneremo a Vascon.

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Dopo il concerto, abbiamo dormito nell’agriturismo nel Parco fluviale di Cuneo.
Oltre alle camere e al ristorante c’è un maneggio dove conto 27 cavalli, tre asinelli, due cani e qualche gallina.
I cani si chiamano Raf e Truciolo.
Raf è una specie di pastore scozzese, o astraliano, molto affettuoso.
Il problema di questo cane, a detta della padrona, che avrà trentanni e da sola governa I 30 quadrupedi che vedo, è che è ruffiano. Il cane si avvicina e mostra a me e Marcella la gola con un mezzo sorriso di ruffiano.
L’altro cane è uno york shire, rasato da poco.
Marcella impazzisce, dice che vuole un cane così. Effettivamente le somiglia.
Truciolo si chiama, ma io preferisco chiamarlo Truce. Come il Klan dei romani.
Truce sta in braccio a Marcella, si fa scattare, vanitoso ed eccitato, qualche foto, poi decidere che è stufo è scende.
È un trovatello.
L’hanno tenuto lì per accontentare la bambina bionda che assieme alla mamma governa i cavalli al maneggio che vediamo dalla sala dove stiamo facendo colazione.
Quando sei in tour, anche se durante il resto della tua vita della colazione hai sempre fatto a meno, diventa un esigenza primaria.
Nella sala siamo io, GG, Marcella, Ceci. Ancora in camera Luca ed Enrico.
Il padrone racconta la storia del cane abbandonato.
La bambina pregò così forte che l’indecente padrone non si facesse mai più vivo per riscattare il cane lasciato sulla strada che il dio delle alpi gracche la esaudì e dopo travagli di vermi e acari alle orecchie vinte a suon di antibiotici, Truce divenne il secondo cane di casa.
Il tempo del racconto è sufficiente per eccitare Truce in braccio alla nostra cantate, che in questi giorni è particolarmente eccitante e farle una pisciatina sulla maglietta prima di scendere innervosito.
Marcella smadonna contro il cagnetto, si lava la pancia e cambia la canottiera.
Cerca ancora di prendere in braccio Truce che non la vuole più e le urla dietro tenedo le spalle alle scale che portano alle camere. I piedi di Enrico e di Luca spuntano dietro al cane. È mezzogiorno e mezzo.
C’è qualcosa per fare colazione?, chiedono i due morti.
Fra poco si parte per Vascon. Guida Enrico.

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Viaggiamo con un furgone 9 posti, un Ducato con aria condizionata e navivatore satellitare. Noi e gli strumenti. In termine tecnico si chiama back line. Da Cuneo a Vascon passi tutta la Pianura Padana veneta in poche ore. A dirla da dentro il furgone in troppe ore. Oggi fa veramente caldo
Il FESTIVAL D’ESTATE di Vascon è nato 15 anni fa con la vocazione per il blues. Impianto ottimo, accoglienza blues.
Abbiamo già suonato qui nel 2002, assieme ai Verdena. Ricordo bene quel concerto. Lontano e vicinissimo allo stesso tempo.
Domani suonano i Linea 77 e visto che sara un day Oof, cioè un giorno di pausa fra un concerto e l’altro, quasi quasi vengo a vederli.
Suono dal vivo la stessa chitarra e siamo sempre noi. Io, GG, Enrico e Luca. Oggi ci sono anche Marcella che canta e fa la vendita della merce, Ceci che ci fotografa. Fa un caldo che non descrivo. Si parla ormai con leggerezza di cambi climatici e di innalzamento della temperatura globale e inversione magnetica e altro e questo è uno di quei giorni dove tutto ciò che si dice sembra assolutamente reale.
Prima di noi Stupido Hotel. Regalano il disco a fine concerto. La trovano una buona strategia per far circolare la musica.
Oltre alle catastrofi ambientali questi sono anni di catastrofifi discografiche. L’industria dei computer si è mangiata l’industria del disco. E i sogni sono diventati diversi.
Il concerto è buono. La gente ha voglia di giocare. Forse suoniamo meno bene di ieri sera a Cuneo, comunque abbastanza bene. Come succede da qualche tempo la gente che viene ai concerti è meglio di noi. Alla fine della serata arriva Silvia con i suoi amici. Silvia adora la musica. Arriva con due americane. Tanto ho difeso le americane in questi anni che tutto mi si rivolta contro questa sera.
Mi batto spesso contro il luogo comune che vuole gli americaani sterotipati e autoreferenziali. Ma le due ragazze texane davvero mi fanno ricredere. Si legge negli occhi che non riconoscono niente nella musica che hanno ascoltato. Allora provo con le merci. Gli regalo due spillette. Riprodotto sopra il cane messicano con la maschera che è la copertina del nuovo disco. Mi chiedono ripetutamete se si tratta di un panda.
La notte dormiamo in cuccia. A Pordenone. Un giorno di pausa e poi a Fucecchio, per il MAREA FASTIVAL. In Toscana
Hai mai visto orsi panda a Pordenone?

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