Villanova, casa, odio, casa

Di Eltofo, 23 Agosto 2005

Il 25 agosto suoneremo a Villanova, il quartiere della mia adolescenza e questo ha rievocato nei mie ricordi i suoni e le sensazioni di quegli anni. Giostre e autoscontri. Periferie dove i ragazzi incrociano le vite con quelle brevi dei cani randagi. Dove gli autoscontri diventano palestre di ardimento. Quel gusto amaro di fine estate dove la sirena delle giostre si somma alla musica degli autoscontri, e l’odore dello zucchero filato a quello del sesso e dell’erba sull’argine del fiume. La festa dove suoniamo, la “Festa in Piassa”, segnava e segna, penso, la fine dell’eccezionalità dell’estate e il ritorno alla normalità per la gente del quartiere di Villanova, Pordenone sud. Ma per qualcuno la normalità dopo quelle estati degli anni fra il ’70 e l’80 non è tornata più. Erano anni duri, non che questi siano diversi, ma ognuno ricorda le propie guerre. E quella era la mia. Il nemico davvero non si capiva bene chi fosse. A vederlo adesso si chiamava ‘eroina’ e contro di lui nessuno ha vinto. Qualcuno è scappato ed è stato ripreso per i capelli quando già si sentiva salvo. Eppure, se penso all’energia di quei ragazzi morti, alla forma del loro sorriso, si fa più forte il pensiero di cosa avrebbero potuto fare della loro realtà se non avessero incontrato un nemico così potente. E aumenta in me la convinzione che quel nemico l’abbia ‘liberato’ qualcuno e che la responsabilità non sia ancora stata assegnata. Per gli allegri ragazzi morti della mia adolescenza, per loro suonerò, e per me.

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