Luglio 2005

Di Enrico, 8 Luglio 2005

LA TERRA DEI MORTI VIVENTI
La terra dei morti viventi è l’ultimo film di Romero e chiaramente prosegue la saga sugli zombi di cui il regista è da sempre portabandiera. A mio avviso questo ultimo episodio non spaventa, non emoziona e non fa riflettere, insomma non lascia alcun segno. I morti viventi sono organizzati e hanno obiettivi, imparano ad attraversare i corsi d’acquae ad evitare d’imbambolarsi davanti ai fuochi d’artificio, ma non mettono mai in crisi gli umani e tutto sembra scorrere via senza neanche un colpo di scena.

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SAVOLTANS
C’è questa piccola casa editrice che sta organizzando e proponendo delle cose interessanti. Ho da poco letto l’ultima pubblicazione, riporto fedelmente il commento in quarta di copertina perché mi sembra dica già tutto.

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Andrea Dario Formica / Tubi fritti (2005)
Non avete mai scritto dei vostri amori per paura di risultare banali e scontati? Nessun problema, ora potete fare vostra la storia di Dario che questo timore non lo ha avuto uscendone vittoriosamente perdente. Vittoriosamente perdente perché la tanta vita chiusa dentro Tubi fritti sa di trionfo tanto quanto una gatta che si allontana per sempre da casa sa di sconfitta. È in questo libro che si muove il cronista dei sentimenti che non vuole mettere in rima il trinomio cuore-amore-dolore. È in queste pagine che il pendolarismo amoroso in lungo e in largo per lo stivale, si trasforma in un viaggio alla scoperta del bene e del male che due forse-metà possono regalarsi. Che voi facciate di nome Dario o Monica non conta, l’importante è avere il coraggio di ammettere che l’amore può stroncare.
(Andrea Pilia)

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CLAP YOUR HAND SAY YEAH
Sono stato chiaramente colpito dal nome di questo gruppo americano, m’immaginavo qualcosa di continuamente bilanciato dall’aiuto del pubblico, qualcosa di simile a certi Make Up d’annata con insistiti yeah yeah e clap clap. Niente di tutto ciò, il gruppo ha un suo stile molto preciso che mi sembra fresco e divertente, nonostante la venatura malinconica propria del genere. Vengono alla mente Psychedelic Furs (Upon This Tidal Wave of Young Blood è quasi un plagio!) e Talking Heads. Non male.

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OFFLAGA DISCO PAX
Ppensieri deboli, mutui quinquennali, ideologia a bassa intensità.
Questo nuovo gruppo di Cavriago, centro alle porte di Reggio Emilia, è interessante per molti aspetti. Da un lato ricordano i Massimo Volume per la voce narrata più che cantata, dall’altro i CCCP per i continui riferimenti politici. Le musiche sono coinvolgenti e personalmente mi fanno pensare agli Arab Strap anche se ogni riferimento è indicativo vista la loro originalità. Il loro sito è un diario in continuo movimento e vi consiglio di darci un’occhiata. Cosa può pensare una ragazza americana di un gruppo come gli Offlaga Disco Pax? Qui trovate una recensione di un loro concerto fatta da orecchie straniere.

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DISCO DRIVE
I Disco Drive sono un trio torinese che ha nel cuore un sentiero preciso che porta dall’hard-core al più recente funk-punk stile Rapture/Radio 4/!!!. Sono molto energici e dal vivo non vanno assolutamente persi. Anche il disco è un buon concentrato di ritmi forsennati che non vi farà stare fermi. Trovate maggiori informazioni su di loro cliccando qui.

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