Aprile 2005

Di Enrico, 4 Aprile 2005

Oliv(i)er.
Questo il nome dell’ultimo progetto targato Knifeville.
Nato da una fertile collaborazione tra la band maniaghese Oliver e il fotografo Olivier Cimenti, Oliv(i)er è un appuntamento unico nel suo genere, un luogo dove fotografia e musica si fondono in totale sintonia. In occasione dell’uscita di “Little human detail”, ultimo lavoro degli Oliver, l’Associazione Culturale Knifeville organizza un concerto di presentazione della band il giorno sabato 30 aprile a partire dalle ore 16.00 presso l’Ex Filanda di Maniago.
A cornice dell’evento, l’inaugurazione della mostra di 30 scatti in bianco e nero a opera del giovane fotografo Olivier Cimenti. La mostra è compost da 30 istantanee tanto vicine al reportage d’autore à la Cartier-Bresson quanto al linguaggio neorealista del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia; 30 scatti di un percorso che, partendo da Arba, ha toccato quattro continenti.

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“Gli obiettivi di Knifeville – rivela Lorenzo Pilia, ideatore del progetto – si fanno ambiziosi. Oliv(i)er tenta di coniugare e rileggere due linguaggi che tanto hanno dato alla nostra terra. Musica e fotografia insieme, fino a sfumarne i contorni”.
La confezione dell’album degli Oliver, infatti, conterrà tutte le foto esposte, diventando così sia catalogo della mostra che disco della band: Oliv(i)er, appunto.
Le fotografie di Cimenti sono state stampate da Giuliano Borghesan, fotografo spilimberghese apprezzato in tutto il mondo e uno dei fondatori, negli anni ’50, del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia. Dopo l’inaugurazione di sabato 30 aprile, la mostra Oliv(i)er rimarrà all’ Ex Filanda di Maniago fino al 29 maggio, e sarà possibile visitarla ogni sabato e domenica dalle ore 10:00 alle ore 19:00. L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Maniago.

ANTONY & THE JOHNSONS
Okay, forse non è proprio un disco primaverile… ma poco importa. Già perché l’Antony se ne esce con una raccolta di canzoni da brividi sulla schiena. Ri-scoperto da Lou Reed (Antony aveva già pubblicato un disco nel 2000), questa sorta di drag-queen residente a New York canta come un usignolo. Forse per questo il suo disco si chiama I Am a Bird Now. Oltre al già citato Lou Reed compaiono tra gli ospiti Devendra Banhart, Boy George, Rufus Wainwright. Direi che è pop/lirico un po’ barocco, cosa che non dovrebbe spaventarvi perché si lascia fruire. Però magari ascoltatelo un po’ prima di comprarlo, non vorrei ricevere reclami o insulti!

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LOW
Ogni nuovo disco dei Low è il più bel disco dei Low. Anche questa volta lo si può dire, forse The Great Destroyer è il loro lavoro più facile, il più pop, più catchy. Tredici canzoni, tante emozioni. Suoneranno il 20 aprile a Milano e chi può vada a vederli.

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BLOC PARTY
Sono giovani, freschi, divertenti… insomma pompano di brutto, il disco è bello e molto piacevole da ascoltare mentre si guida col finestrino giù o mentre ci si prepara un cocktail in giardino, scuotendo la testa a tempo. Da XTC, Cure e Gang of Four a Futureheads, Franz Ferdinand e Bloc Party.

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