Come sempre succede

Di Eltofo, 9 Aprile 2001

Come sempre succede sono i disegni a mostrarmi la direzione.
Cosi’ e’ stato quando il gruppo e’ nato. Un disegno al tratto, fatto con un pennarello a punta quadrata che ritraeva me , Luca e Stefano (Enrico non c’era ancora). Un disegno primitivo, che stilizzava le nostre figure alle quali da quel momento avremo rinunciato. Per liberarci dal narcisismo dei musicisti (tutti) o forse per trasformarci in vere icone. Chi lo sa? Ma anche per continuare a stare fra i ‘nostri simili’ senza il peso di una faccia consumata nelle foto e nel tubo catodico.
Ho tenuto quel disegno per tantissimo tempo su un cavalletto nella mia casa-studio dove il posto del ‘mangiare’ e’ lo stesso del ‘leggere’ e del ‘disegnare’ e lo fissavo per decifrare quello che aveva scritto dentro.
Quel disegno conteneva tutto quello che sarebbe stato: la musia, le parole, le sconsiderate scorribande in giro per la penisola, i concerti, i rapporti fra noi. La difficolta’ di essere un ALLEGRO RAGAZZO MORTO che ha portato Stefano a regalare la propria visione ad Enrico. C’era dentro tutto quello che sarebbe stato ma che in quel momento non era che una visione. E’ il disegno della copertina delle prime 200 copie del demo MONDO NAIF, del mini CD allegato all’omonimo giornalino, dell’immagine dei nostri primi manifesti e delle notre prime importabili magliette.
E oggi, che sono ad un passo dalla scrittura nuova, sono ancora i disegni a mostrarmi la strada.
I nuovi ragazzi morti sono stilizzatissimi, gigantesche icone imprigionate in un videogioco rudimentale. Congelate in Iceberg staccati dal pak, galleggianti nell’oceano delle balene bianche e dei capodogli. Vampiri a spasso con la propria bara. Un sommergibile nero in viaggio nel mare della visione. E tutto succede ad un passo dalla veglia, ad un centimetro dal sonno. Li, in quel luogo, la visione e’ precisissima e colorata. Riusciro’ a prenderla?
bacini e rock & roll